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Infortuni nel Tennis: Attenzione alle Superfici


Infortuni nel tennis: Attenzione alle superfici
Infortuni nel tennis: Attenzione alle superfici

Nel 2024, l'ATP Tour ospiterà 71 eventi su cinque continenti, mentre il WTA Tour oltre 70 tornei in 30 nazioni. Le competizioni si svolgono su superfici differenti, generando differenti tipi di sollecitazioni e infortuni al sistema muscolo-scheletrico.


Questo articolo ha l'obiettivo di analizzare l'impatto delle diverse superfici di gioco sugli infortuni nel tennis professionistico, con l'obiettivo di fornire:

  1. Descrizione delle superfici di gioco e l'impatto sull'atleta.

  2. Panoramica sui dati e tendenze degli infortuni;

  3. Descrizione delle aree del corpo più colpire e le relative patologie per ogni superficie;


Le superfici di gioco

A seconda del torneo, gli atleti si confrontano su diverse superfici, tra cui campi in cemento, terra battuta ed erba. Il cambiamento della superficie del campo influisce sullo stile e sulla velocità di gioco, sulla reattività e sui movimenti del giocatore, che a loro volta contribuiscono a differenti tipi di sollecitazioni o infortuni.


La Federazione Internazionale di Tennis (ITF) classifica le superfici di gioco in cinque categorie: Lenta, Medio-Lenta, Media, Medio-Veloce e Veloce. (Tab 1) Questa classificazione è basata sul Court Pace Rating (CPR), una metrica che valuta come la superficie influisce sulla pallina. Il CPR deriva dalla relazione tra il coefficiente di restituzione verticale (COR*) e il coefficiente di attrito (COF*): in sintesi, misura come la pallina rimbalza sulla superficie, tenendo conto della variazione di velocità causata dalla dispersione di energia e dall'attrito.


*COR: determina l'altezza della parabola della pallina dopo il contatto

*COF: influisce sulla velocità della pallina al momento dell'impatto


Tab.1 Court Pace Rating (CPR)

Tipologia di superficie

CPR

Lenta

≤ 29

Medio-Lenta

30-34

Media

35-39

Medio-Veloce

40-44

Veloce

≥ 45


Gli effetti delle superfici di gioco sull'atleta

Gli effetti dell'impatto tra il piede e il terreno di gioco dipendono da molti fattori, classificabili in tre grandi aree:


  1. Caratteristiche fisiche delle superfici di gioco

  2. Stato di tensione del corpo dell'atleta

  3. Stile di gioco e le strategie motorie adottate


Caratteristiche fisiche delle superfici di gioco

Superficie in cemento (Hard)

La superficie più diffusa nei tornei ATP e WTA è il cemento, costituita da materiali acrilici applicati su cemento o asfalto. Questa superficie presenta un basso coefficiente di attrito (COF) e un alto coefficiente di restituzione (COR), il che riduce l'azione frenante e facilita il rimbalzo, offrendo una palla più veloce e più alta rispetto le altre superfici.

Il campo in cemento ha un minor assorbimento degli urti e un maggior picco di forza massima e compressione all'impatto del retro piede.


Superficie in terra rossa battuta (Clay)

Il campo in terra battuta è composto da pietra frantumata, ghiaia e mattoni, ed è considerato il più lento tra le tre superfici. Possiede un alto COF e un basso COR, offrendo così una palla più lenta e più bassa. I pezzi di terra battuta si attaccano alla palla, che assorbe peso e umidità, diventando più pesante e perdendo velocità.

Il campo in terra battura ha un maggior assorbimento degli urti e una maggior azione frenante, quindi il giocatore avrà la possibilità di un controllo maggiore dei movimenti, come avviene nello scivolamento: frenata più lunga e minor picco di forza massima all'impatto del retro-piede.


Superfici in erba (Grass)

I campi in erba sono realizzati con erba naturale su uno strato di sabbia. Sono considerati la superficie più veloce, con un rimbalzo della palla più basso e una durata del punto più breve. I giocatori devono muoversi rapidamente per raggiungere la palla su queste superfici, che possono risultare scivolose. Infatti questa superficie presenta numerose variabili, come l’umidità che ne modifica il coefficiente d’attrito. Il coefficiente dinamico d’attrito su erba asciutta è di 0,40-0,50 mentre su erba bagnata è di 0,30-0,40. Il dato relativo al ghiaccio è di 0,15, del cemento 0,60. La potenziale mancanza di aderenza si configura come potenziale fattore di rischio per la struttura piede-caviglia. Se la superficie in erba è arricchita da erba sintetica, avviene un accentuato riscaldamento della superfice, modificando in modo sensibile l’aderenza della calzatura e consecutivamente dei pattern motori.



Altre superfici esistenti sono: erba sintetica, terra sintetica o tappeti polimerici.


Lo stato di tensione del corpo dell'atleta

Gli effetti dell’impatto piede-terreno sul sistema muscolo-scheletrico dipendono anche dalla "rigidità globale" del corpo. Infatti lo stato di tensione influisce sulle capacità meccaniche dei tessuti alterando la loro abilità di assorbire, trasferire e dissipare l'energia.


I fattori di rischio più comuni per un aumento dello stato tensivo del corpo sono:

  • Stato emotivo alterato (il famoso "Braccino")

  • Warm-up inefficace

  • Affaticamento muscolare

  • Limitata o eccessiva mobilità articolare

  • Deficit di controllo motorio

  • Basse temperature

  • Equipaggiamento inadeguato (calzatura, racchetta, corde)

  • Gesto tecnico sport-specifico scorretto o non economico


Stile di gioco e strategie motorie

Lo stile di gioco, la durata delle partite le strategie di movimento sono tutti fattori che possono influenzare l'insorgenza di stress mio-articolari differenti.


Le partite su terra rossa durano più a lungo, infatti il tempo effettivo di gioco (per partita) è del 20-30% più lungo rispetto a quelle in cemento, richiedendo un maggiore sforzo fisico e quindi una probabilità maggiore di affaticamento muscolare e di deficit del controllo motorio oltre all'accumulo di acido lattico e un aumentata fragilità del tessuto. Gli scambi sono più prolungati (con una media di 12 secondi rispetto i 6 secondi delle partite disputate su cemento) comportando un maggior numero di spostamenti laterali.


Le partite sull'erba, al contrario hanno una durata inferiore, scambi più brevi e molto più rapidi, richiedendo arresti e frenate continue. Il gioco risulta più verticale e imprevedibile, con moltissime discese a rete (serve and volley). I giocatori tendono a piegare di più le ginocchia per adattarsi ai rimbalzi più bassi.


Le partite su cemento richiedono movimenti sempre più esplosivi e intensi, con scambi rapidi e continui cambi di ritmo. La velocità di palla porta a ridurre i tempi, favorendo il gioco in open stance.


Infortuni nel tennis: Attenzione alle superfici
Infortuni nel tennis: Attenzione alle superfici

Panoramica sui dati e tendenze degli infortuni

Gli infortuni agli arti inferiori sono più prevalenti (31–67%) rispetto agli arti superiori (20–49%) e al tronco (3–21%) in tutti i livelli del tennis. L'incidenza degli infortuni riportata nel tennis varia da 0,04 a 3,0 infortuni per 1000 ore di gioco nei giocatori di tutte le età.


Secondo uno studio su 3656 atleti amatoriali non esiste un collegamento tra i tassi di infortuni e le superfici di gioco. Tuttavia, i giocatori che passano da una superficie all'altra hanno un rischio maggiore di infortuni da sovraccarico rispetto a quelli che giocano principalmente su una singola superficie.


Infatti il passaggio tra superfici di gioco differenti può aumentare il rischio di infortuni tra i giocatori d'élite. È indicativo l'esempio tra gli il Roland Garros e Wimbledon che si svolgono a distanza di circa un mese; curiosamente il 61% degli infortuni durante il torneo di Wimbledon si è verificato prima del torneo.


Non ci sono dati sufficienti per correlare chiaramente gli infortuni al tipo di superficie, sebbene si osservino delle tendenze, come l'aumento dell'incidenza di tendinopatia di Achille, entesopatie e di fascite plantare nei giocatori che giocano sui campi di cemento a causa della diminuita capacità di assorbimento degli urti (shock absorption). Inoltre è stato provato grazie ad uno studio elettromiografico, come la reazione al terreno dei muscoli peronieri sia 3 volte maggiore sulle superfici veloci rispetto quelle lente.


Uno studio epidemiologico mostra come i giocatori abituati a superfici che permettono lo scivolamento controllato (terra rossa), dove il maggior tempo di frenata implica raggiungimento di forze massime più basse, sono colpiti meno da infortunio rispetto agli atleti che sono abituati a giocare su superfici hard.


Infortuni nei Grandi Slam

Le statistiche sugli infortuni nel tennis professionistico non sono pienamente affidabili, poiché molti infortuni sono classificati come "no time loss", poiché i giocatori continuano a competere senza fermarsi.


Dai dati raccolti agli US Open (Hard) dal 1994 al 2009 nei circuiti dell’ATP e WTA gli infortuni acuti sono più frequenti degli infortuni da overuse, il tipo più comune di infortunio acuto sono stati gli infortuni muscolari o tendinei. Il tasso di infortuni agli arti inferiori era significativamente più alto rispetto agli arti superiori e al tronco. I siti di infortunio più comuni erano la caviglia, seguiti dal polso, dal ginocchio, dal piede/dita e dalla spalla/clavicola.


Dai dati raccolti agli Australian Open (Hard) dal 2011 al 2016 nei circuiti dell’ATP e WTA gli infortuni muscolari erano più frequenti. Sono state osservate elevate frequenze di trattamento in entrambi i sessi per la colonna vertebrale (compresi cervicale, toracico e lombare), tronco/addome, anca/inguine e pelvi/glutei. Spalla, polso, ginocchio e piede erano le aree più frequentemente infortunate tra le donne, mentre negli uomini gli infortuni alla coscia, al ginocchio e alla caviglia erano i più comuni. Nel periodo di 5 anni, le fratture da stress e la frequenza di trattamento per gli infortuni al braccio superiore sono aumentate più che raddoppiate sia nelle donne che negli uomini; così come la frequenza di trattamento per gli infortuni all’arto superiore.


Dai dati raccolti a Wimbledon (Grass) dal 2003 al 2012 nei circuiti dell’ATP e WTA gli infortuni il tasso di infortuni è stato di 20,7 per 1000 set giocati e sono stati sostenuti 700 infortuni. La colonna vertebrale e il tronco hanno rappresentato il 25% degli infortuni, gli arti superiori il 28% e gli arti inferiori il 50%. Gli uomini sembravano subire più infortuni all'inguine, all'anca, alla caviglia e al tallone, mentre le donne subivano più infortuni al polso e al piede. La maggior parte degli infortuni nel periodo di tempo sono stati strappi o stiramenti muscolari tendinite/borsite/entesopatia/apofisite. In un periodo di 6 anni, il 48% degli infortuni è stato traumatico e il 52% da overuse. Durante questo tempo, il 39% degli infortuni si è verificato acutamente mentre il 61% si è verificato prima dell'arrivo.


Infortuni più comuni per superficie di gioco

Terra Battuta

  • Infortuni da overuse degli arti superiori dovuti a scambi più lunghi e palline più pesanti

  • Infortuni alla spalla, al polso e al gomito che si sviluppano a causa della mancanza di resistenza e forza/potenza degli stabilizzatori scapolari.

  • Per le stesse ragioni, i giocatori possono lamentarsi di rigidità o dolore alla parte media e bassa della schiena.

  • Gli infortuni all'inguine/adduttore sono comuni a causa dello stiramento eccessivo dato dallo scivolamento, l'arresto improvviso e il cambio di direzione.


Erba

  • Rigidità o strappi muscolari ai glutei, quadricipiti e agli hamstrings sono comuni a causa dello stiramento eccessivo dallo scivolamento sull'erba.

  • Gli atleti possono avere dolori e rigidità alla zona lombare dovuti all’aumento della flessione della colonna rispetto all'utilizzo della flessione dell'anca, del ginocchio e della caviglia per raggiungere la palla.

  • Dolore anteriore al ginocchio (sindrome del dolore femorale-rotuleo e tendinopatia rotulea) correlato all'arresto improvviso e al rimbalzo basso della palla (lesioni acute a livello del menisco)

  • Tendinopatia di Achille e infortuni posteriori alla caviglia dovuti allo scivolamento e all'arresto improvviso sulla linea di fondo.

  • Infortuni/dolore al polso a causa dell'aumento del volume del gioco in volley (serve and volley).


Cemento:

  • A causa della compressione e della mancanza di assorbimento degli urti, rigidità alla zona lombare e infortuni a livello faccettale/muscolatura profonda.

  • Infortuni al ginocchio/dolore anteriore al ginocchio.

  • Dolori alla tibia (MM. Peronieri e MM. Tibiali).

  • Hot-spots e vesciche sono comuni nel piede, così come il dolore/la rigidità dell'arco plantare e Fasciti plantari.

  • Distorsioni di caviglia dovute all'azione di leva della calzatura in supinazione.


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Il trattamento osteopatico è indicato a qualsiasi età, dai bambini agli anziani. Grazie alla varietà di approcci che ne caratterizzano la professione, l'Osteopata sceglierà la tecnica più adatta alle esigenze del paziente, alla condizione del paziente e al suo obiettivo terapeutico, scegliendo l'approccio più adatto che può comprendere tecniche più dolci o più profonde e un ritmo più lento o più sostenuto.
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